Il grande caldo di questi giorni incide pesantemente anche sulla qualità dell’aria. Ieri in città tra le 18 e 19 si è raggiunto il picco di inquinamento da ozono
Non solo caldo estremo ma anche inquinamento. Il perdurare delle alte temperature fa registrare in città e provincia continui superamenti della soglia di informazione dell’ozono fissata a 180 microgrammi per metrocubo. Sotto la Ghirlandina, con il monitoraggio al Parco Ferrari, i giorni di sforamento sono saliti addirittura a quota 53, contro i 25 consentiti dall’Unione Europea. Il picco è stato raggiunto tra le 18 e le 19 di mercoledì 2 agosto, con un valore massimo di 201 microgrammi per metrocubo. A Sassuolo invece il 1 agosto dalle 16 alle 18 è stato raggiunto un valore massimo pari a 188 microgrammi per metro cubo. Nuovi sforamenti sono stati registrati anche in corrispondenza delle altre stazioni di monitoraggio situate in provincia: in particolare a Mirandola e Carpi, dove le previsioni di qualità dell’aria dell’Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente anche per i prossimi giorni, con l’ondata di calore che non accenna a diminuire, non sono incoraggianti. L’attenzione in queste ore è rivolta soprattutto agli anziani, ai bambini, a chi ha problemi respiratori o cardiaci e alle donne in gravidanza, con il consiglio di non uscire nelle ore di massimo irraggiamento solare, quindi fra le ore 12 e le ore 18. Gli effetti principali dell’inquinamento da ozono sono irritazione agli occhi, al naso, alla gola e all’apparato respiratorio.





































