Lo sciopero ha dimostrato ancora una volta che la maggior parte degli autisti, aldilà della sigla sindacale di appartenenza, sono compatti per denunciare una situazione di disagio che prosegue ormai da diverso tempo

Tra lo sciopero della fame iniziato martedì e la partecipazione a quello generale di ieri, non è stato un inizio di settimana tranquillo per Seta. Lo stop dell’8 marzo indetto dal sindacato di base, lo stesso che sta protestando con un presidio davanti all’ingresso principale del deposito degli autobus, ha avuto un’altissima adesione: circa l’80% dei lavoratori, 90% per la sigla Usb, ha incrociato le braccia ieri in tutti i turni ad eccezione delle fasce protette, dalle 6.30 alle 8.30 e dalle 12 alle 16, come previsto dalla legge durante le giornate di agitazione. Lo sciopero ha dimostrato ancora una volta che la maggior parte degli autisti, aldilà della sigla sindacale di appartenenza, sono compatti per denunciare una situazione di disagio che prosegue ormai da diverso tempo. I lavoratori reclamano problemi di sicurezza, legati agli straordinari e a mezzi ormai usurati, e chiedono il rispetto degli accordi contrattuali.