Albicini resta in carcere, ma i giudici del Riesame tengono in piedi solo l’ipotesi di reato per lesioni gravi. Decisione che va contro l’impianto della Procura
L’aggressione con soda caustica nei confronti del dottor Stefano Tondi non può inquadrarsi come un tentato omicidio. E’ quanto ha stabilito il Tribunale del Riesame di Bologna, che nei giorni scorsi ha confermato il carcere per il presunto aggressore, Daniele Albicini, ma che allo stesso tempo ha fatto cadere nei suoi confronti l’accusa più grave, ritenendo valida solo l’ipotesi di reato per lesioni gravi. Per il Riesame non solo non sussiste il tentato omicidio, ma neppure si può ravvisare l’aggravante dei futili motivi. Si tratta, in questa fase, di tecnicismi, ma è evidente la divergenza di vedute rispetto all’impianto accusatorio che sta portando avanti la Procura di Modena. Secondo i giudici di Bologna, in particolare, non ci sono elementi che portino a ritenere che Albicini abbia usato un bastone. La soda caustica, inoltre, sarebbe stata spruzzata contro il medico per procurargli un danno ma non per ucciderlo. La Procura, dal canto suo, tira dritto: “Se gli elementi rimarranno questi – fanno sapere dagli uffici di corso Canalgrande – chiederemo il rinvio a giudizio per tentato omicidio”.



































