Per affrontare il problema sicurezza, i cittadini si organizzano: in programma nuovi incontri e proposte concrete per liberare risorse di polizia da destinare al presidio del territorio

Censire e collegare tutti i gruppi presenti sul territorio, coinvolgere la polizia locale nelle chat, migliorare la sicurezza di aree pubbliche e private, prendendo contatto con le aziende produttrici di sistemi di allarme e videosorveglianza. Sono gli obiettivi scaturiti dall’incontro, nei giorni scorsi, dei diversi comitati di controllo del vicinato di Carpi. Sono ben 48 quelli individuati, di cui però soltanto 4 risultano registrati ufficialmente all’associazione nazionale che li raggruppa. In molte aree della città la loro attività fa la differenza e aiuta a vincere paure e insicurezza.

I prossimi passi: rivedere l’amministrazione comunale e il comandante della Polizia municipale, per capire come migliorare il collegamento con le forze dell’ordine. Ma anche liberare risorse umane da destinare alla sicurezza: attualmente infatti circa tre pattuglie ogni giorno – vale a dire ben sei agenti – vengono chiamate per dirimere le classiche liti tra vicini. Una soluzione? Reintrodurre la figura dell’avvocato mediatore che interviene a dirimere i conflitti del vivere civile. In programma infine un nuovo incontro tra i coordinatori dei gruppi per dare solidità al progetto.

Intervista a Fausto Paltrinieri, referente Associazione Controllo del vicinato