Deve rispondere anche di tentato omicidio il 49enne che, secondo l’accusa, avrebbe sequestrato la sua ex compagna all’interno di un capannone artigianale a Sassuolo, in via Porta, nei pressi di Largo Collodi. I fatti risalgono a maggio di quest’anno e sono ora al centro del procedimento giudiziario avviato nei suoi confronti. Ieri mattina, davanti al giudice, è stato incardinato il rito abbreviato per l’uomo, arrestato dai carabinieri subito dopo l’episodio. Il giudizio sarà però condizionato a una perizia medico-legale, chiamata a chiarire la potenziale offensività degli atti contestati. Secondo la ricostruzione dell’accusa, il 49enne avrebbe rinchiuso la donna nel capannone la domenica sera, tenendola in ostaggio per tutta la notte. Sarebbe stato armato di un coltello, con il quale l’avrebbe minacciata impedendole di uscire. L’allarme è scattato la mattina successiva, quando una segnalazione anonima giunta al 112 ha indicato la presenza di una donna sequestrata da un uomo armato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e dell’Aliquota Radiomobile, insieme ai vigili del fuoco. Le urla provenienti dall’interno dello stabile hanno spinto i militari a fare irruzione e a liberare la vittima, che presentava evidenti segni di violenza sul corpo. Tra le accuse a carico del 49enne, anche il tentativo di strangolamento con delle fascette da elettricista. Una circostanza che sarà ora valutata in aula. L’uomo è assistito dall’avvocato Giuliana Salinitro; la richiesta di perizia è stata supportata dalle valutazioni medico-legali.