A Modena è sempre più difficile trovare una filiale bancaria aperta e all’orizzonte ci sono solo segnali di peggioramento. A dirlo è una nuova ricerca firmata Fiba e First Cisl, che censisce la chiusura degli sportelli e traccia un quadro futuro poco rassicurante. In un solo anno, tra il 2023 e il 2024, nella nostra provincia sono stati persi 535 posti di lavoro a causa della scomparsa delle filiali fisiche sui territori. Nel 2024 il comparto contava circa 8.800 persone, ponendo Modena a metà classifica tra le province meno desertificate. Una posizione che non deve far tirare un sospiro di sollievo, secondo il sindacato: questo perché il nostro territorio è quello con  quello con la più ampia concentrazione di comuni con un solo presidio. La ricerca riferisce che San Cesario, Marano, Bastiglia, Guiglia, Prignano, Camposanto, Pievepelago, Palagano, Polinago e Fiumalbo contano ciascuno una sola filiale che, se dovesse chiudere, lascerebbe scoperto l’intero comune. Non rassicura l’annuncio del Gruppo Bper di voler chiudere 90 sportelli nel Centro-Nord: la prospettiva pesa in modo particolare sul territorio modenese, dato che qui Bper dispone di circa 55 filiali fisiche. Preoccupano anche i rumors di una probabile futura acquisizione di Crédit Agricole con Banco Bpm e della conseguente fusione. Nella nostra provincia gli sportelli di Crédit Agricole sono presenti negli stessi comuni di quelli del Banco Bpm, e la fusione, riporta la Cisl, provocherebbe una razionalizzazione e una ulteriore chiusura di sportelli