La discussa lapide che commemora il Ducato Estense verrà ufficialmente inaugurata alle 11 di questo sabato sulla facciata ovest dell’Accademia Militare. Lo svelamento della lastra, fortemente voluta dall’onorevole Carlo Giovanardi, sarà accompagnato sia dall’inno nazionale che dall’antico inno del ducato e vedrà la presenza di Martino d’Asburgo d’Este, nipote dell’ultimo imperatore d’Austria, Carlo I, e figlio di Roberto d’Austria-Este. La lapide ha lo scopo di ricordare il ruolo della Casa d’Este nella storia della nostra città, proprio sull’edificio che fu loro dimora, e anche nella storia dell’Italia tutta. Quest’ultimo punto, tuttavia, è stato al centro di polemiche, per come è stata formulata la scritta che a breve verrà scoperta. Il testo riporta che “Questo palazzo… è stato la residenza dei duchi di Casa d’Este e Asburgo d’Este nella città di Modena, capitale del ducato di Modena… uno degli antichi stati che diedero vita nel 1861 al Regno d’Italia”. L’Associazione Italia Nostra e il Comitato di Modena dell’Istituto Nazionale per la Storia del Risorgimento l’hanno definita “una bestialità storica” e un “affronto alla memoria di Ciro Menotti”, rimarcando come il Ducato Estense fosse in realtà ostile all’unificazione. Anche secondo il sindaco, Massimo Mezzetti, la formulazione della frase è fraintendibile e ha suggerito una modifica. Ma ora alcuni storici intervengono a difesa invece della scritta, approvata dalla Soprintendenza: per Franco Cardini la dicitura sulla formazione del Regno d’Italia si riferisce chiaramente al ruolo che ebbe la città di Modena e non apporterebbe alcun giudizio di valore sul ruolo che giocò la precedente autorità dinastica estense. Insomma, posto che gli Este non appoggiarono l’unificazione, le divisioni sulla lapide, continuano.

LAPIDE IN ACCADEMIA, SABATO L’INAUGURAZIONE SUL PALAZZO DUCALE
Verrà inaugurata sabato alle 11 la nuova lapide posta sul Palazzo Ducale per commemorarlo come antica residenza del Ducato Estense. La scritta è stata al centro di polemiche sul ruolo della Casa d’Este nell’unificazione dell’Italia





































