Nel video Taysir Batniji Artista e Daniele De Luigi Curatore della Mostra
La tragedia di Gaza, nell’immaginario dell’artista palestinese Taysir Batniji, prende la forma delle chiavi di casa. Centinaia, migliaia, fotografate per rappresentare chi, una casa non ce l’ha più. Perché distrutta dalle bombe o perché, a causa della diaspora palestinese, le famiglie sono state costrette ad allontanarsi, a vivere nei campi profughi. Sotto ogni foto, la descrizione di chi era il proprietario, in un mosaico di piccole storie che insieme creano la Storia con la S maiuscola. Taysir Batniji, nato a Gaza nel 1966, ha vissuto per un periodo a Napoli, prima di trasferirsi a Parigi dove vive. Ma non ha mai dimenticato la Striscia. Numerosi suoi famigliari sono morti, e tra le foto delle chiavi di case distrutte, c’è anche la sua
Nella mostra, curata da Ago e visitabile alla palazzina dei Giardini dal 21 novembre al 15 febbraio, compaiono poi le impronte delle strade di Gaza, echi di cammini perduti ma non dimenticati realizzati con disegni a frottage. Ma anche immagini delle torri di guardie Israeliane e foto sfocate, veri e propri screenshot dei video crudi che documentano gli attacchi su Gaza che l’artista ha voluto catturare prima che diventassero nitidi. Il tema dell’esilio di un popolo viene declinato in temi universali. Il titolo “Abitare il tempo”, viene esemplificato dall’installazione di una clessidra in cui la sabbia non scorre






































