Nel video l’intervista a Serena Ballista, Presidente UDI Donne
Infiamma la polemica sul nuovo sexy shop che a breve aprirà in viale Crispi, nei pressi della stazione dei treni. Al centro della bufera ci sono i prodotti che saranno venduti: bambole iperrealistiche, costruite in modo da sembrare in tutto e per tutto ad esseri umani. Il negozio aprirà questo sabato, esponendo 13 modelli, realizzati in silicone medicale o Tpe di ultima generazione. Per il titolare dell’attività, la start up “Sintwin”, l’idea è quella di rendere il diritto alla sessualità accessibile a tutti, uomini, donne e persone con disabilità. Il costo di ogni singola bambola, che sarà personalizzabile, partirà da circa 1500 per arrivare ai 4mila euro per quelle con annessa intelligenza artificiale. Un’iniziativa commerciale stigmatizzata dalle associazioni femministe e dalla Conferenza delle Donne democratiche, che parlano di un’attività che svilisce la donna, promuovendo l’idea del corpo femminile come mero oggetto di piacere. Un’operazione di marketing mistificatoria, dice UDI, che vuole guadagnare a spese della lotta delle donne per una cultura che sia davvero eguale. Per UDI questa operazione andrebbe invece contro lo sforzo fatto dalle associazioni per promuovere la cultura del consenso






































