Nel video, le interviste a:
- Nicola Maria Russo, UIL FPL Modena e Reggio Emilia
- Roberta Orfello, segreteria Cgil Modena
- Rosamaria Papaleo, Segretaria Cisl Emilia Centrale
Un medico di famiglia deve stabilire quali visite specialistiche prescrivere sulla base di una valutazione clinica che risponde unicamente alla propria deontologia e non ad accordi con benefici economici. Questa in estrema sintesi la posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sul discusso accordo tra Ausl e medici per cercare di ridurre le visite ridondanti e quindi le liste d’attesa. Una bocciatura netta della delibera dell’azienda prevede, lo ricordiamo, un incentivo economico, di 1,2 euro per ogni paziente, per quei professionisti che riescono a contenere le prescrizioni delle visite specialistiche. Un sistema che secondo le sigle sindacali rischia di compromettere la relazione tra medico e paziente. La sanità sta affrontando un momento molto difficile, con tagli di risorse e carenza di personale, ma secondo le sigle non è con accordi di questo tipo che si garantiscono tempi appropriati e l’universalità delle cure. Per questo motivo chiedono di aprire con l’Ausl un tavolo di confronto.






































