I modenesi se n’erano già accorti, ma adesso lo certificano anche i dati mensili dell’Istat. In un periodo segnato dall’inflazione, il carrello della spesa è quello che ha pesato di più sui portafogli delle famiglie. Dal 2021 a oggi il costo del cibo è aumentato di quasi un quarto, registrando un incremento di prezzo del +24,9%. Una corsa dei costi che supera anche quella dell’intera inflazione: l’aumento complessivo dei prezzi al consumo si ferma infatti a un +17,3%. A pesare maggiormente è stato lo shock energetico del biennio 2022-2023, che ha colpito duramente il settore agricolo e alimentare, fortemente dipendente da energia, fertilizzanti e materie prime. Negli ultimi due anni il ritmo dei rincari ha rallentato, ma i prezzi restano elevati. Tra gli alimenti con gli incrementi maggiori figurano verdure, latte, formaggi e uova, seguiti da pane e cereali. Secondo i calcoli dell’Unione Nazionale Consumatori, mentre a ottobre di quest’anno l’inflazione generale è diminuita dello 0,3%, i prezzi di cibi e bevande sono saliti dello 0,2%. Su base annua la crescita è del 2,7%, traducendosi in una spesa aggiuntiva di circa 250 euro l’anno per una coppia con due figli, 219 euro per una coppia con un figlio e 173 euro per una famiglia media. L’Istat sottolinea che l’impatto è più forte per i redditi bassi: il cibo può arrivare a pesare fino al 30% del bilancio mensile.