Nel video l’intervista a Luciana Talamonti, Non Una di Meno Modena

Una camminata arrabbiata, una camminata per dire basta alla paura e al silenzio. Dopo la violenza avvenuta lo scorso agosto lungo i percorsi natura di San Damaso, quando una donna di cinquant’anni è stata aggredita e abusata mentre pedalava lungo il sentiero, la comunità ha deciso di reagire. Da quella ferita è nata la “Camminata arrabbiata”, promossa da “Nonunadimeno”, un gesto collettivo per riappropriarsi dei luoghi che la violenza ha cercato di strappare alle donne. Sabato pomeriggio decine di persone si incontreranno per ribadire che la libertà di muoversi, di camminare, di vivere i propri spazi non deve essere messa in discussione. Il ritrovo è alle 15 alla Polivalente di San Damaso. Un cammino simbolico ma concreto, per trasformare la rabbia in forza e la paura in presenza. L’episodio che ha scosso San Damaso resta una cicatrice profonda. La donna, colpita e violentata da un giovane di diciannove anni poi arrestato dalla Squadra Mobile di Modena, è riuscita poi scappare dal suo aggressore solo grazie al coraggio e all’istinto di sopravvivenza. Da allora, il sentiero è diventato per molti un luogo di dolore e di diffidenza. Con la camminata di sabato, la città prova a cambiare quella narrazione.