Nel video, l’intervista ad Antonella Rossi, titolare libreria Città Futura
Oggi lo si potrebbe considerare un ‘Cold case’, un crimine irrisolto quello che riconduce a quel Mostro di Modena che tra il 1985 e il 1995, avrebbe ucciso otto donne nel territorio modenese. Un serial killer al quale non è mai stato dato un nome e la scia di giovani strappate brutalmente alla vita, che non ha mai avuto giustizia. Ma ora si chiede di riaprire il caso. A farlo l’Associazione culturale lodigiana “I Ricci” promuovendo una raccolta firme, avviata lunedì scorso, alla quale hanno aderito due librerie di Modena quella di Salvo Cotrino di via Canalino e la libreria Città Futura di via Bonaccini. A sostenere con forza la riapertura del caso, a distanza di un trentennio, la famiglia della penultima vittima Anna Maria Palermo, ritrovata con diverse coltellate al petto il 26 gennaio 1994, a Corlo di Formigine. Aveva appena 20 anni. Le altre vittime, di una mano ancora anonima, si chiamavano Giovanna, Donatella, Marina, Claudia, Fabiana, Anna e Monica. Una storia che non si dimentica. Convinta della possibilità di arrivare ad elementi importanti è l’avvocato Barbara Iannuccelli, legale della famiglia di Anna Maria, grazie al supporto della moderna scienza con la quale è possibile analizzare i reperti elencati in ben tre pagine di verbale. La legale non esclude che gli autori del delitto possano essere due



































