Sull’episodio dei rifiuti dei carrellati mischiati insieme, da noi interpellato, è intervenuto il Gruppo Hera, specificando come il servizio al centro della segnalazione sia stato svolto da una cooperativa incaricata dal consorzio Ecobi, a cui spetta quindi la competenza e la responsabilità su quanto accaduto. Le verifiche sono già state avviate e sono tuttora in corso. Tre le ipotesi al centro degli approfondimenti: la prima è che si sia trattato di una valutazione degli operatori di non conformità sul contenuto del carrellato giallo. In altre parole, i tecnici avrebbero ritenuto i rifiuti di plastica non riciclabili, forse perché sporchi o perché fortemente contaminati da rifiuti estranei o conferiti abusivamente da terzi. La seconda ipotesi è che sia stato utilizzato un mezzo che renda possibile una gestione corretta e separata del rifiuto in fase di scarico, ovvero un camioncino con due scomparti all’interno. La terza ipotesi, quella che maggiormente preoccupa, è che si sia trattato invece di una vera e propria violazione, contraria non solo alle norme contrattuali, ma anche alla legislazione a tutela dell’ambiente. In questo caso la stessa Hera si è detta pronta a tutelarsi, valutando gli adeguati provvedimenti anche nell’ambito del Comitato del Raggruppamento temporaneo d’impresa. La nostra Redazione ha egualmente interpellato il Consorzio Ecobi e resta in attesa di un suo chiarimento in merito, che prontamente verrà riferito nei prossimi giorni.






































