Nel video l’intervista a Giovanni Gualmini, Caporedattore della Gazzetta di Modena
“Ehy, mister uomo tamburello, suona una canzone per me. Non ho sonno e non ho alcun posto in cui andare”. Con queste parole di Bob Dylan e della sua Mister Tambourine Man si è spento, a 63 anni, il giornalista della Gazzetta di Modena Stefano Totaro. Oggi tanti amici, parenti e giornalisti, suoi colleghi, si sono stretti nel cordoglio, alla sorella Francesca, al fratello Enrico, a Rossana e Luca, riunendosi per dargli l’ultimo saluto alla Chiesa di Collegara, a San Damaso. Una penna originale, una personalità istrionica, una mente brillante, sia nella ricerca della notizia che nella sua esposizione. Così tutti ricordano Totaro, o meglio Tost, perché così si faceva chiamare. Appassionato di Bob Dylan, di poesia, di quel “ritaglio buono”, citato nel suo componimento finito sul retro della foto che lo ricorda, Stefano Totaro si è fatto conoscere in città come cronista arguto e capace. Entrato nella Gazzetta di Modena negli anni Ottanta, ne è diventato presto una delle penne più talentuose. Un collega e un amico che ha fatto la differenza, sulla stampa e nei cuori di chi lo ha conosciuto, con un’ironia che era un po’ la sua seconda firma.