Oltre 700 luoghi eccezionali, solitamente non visitabili, poco conosciuti e lontani dai consueti itinerari turistici, saranno protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno 2025, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre in 350 città, da nord a sud della Penisola.

Torna per la quattordicesima edizione il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni autunno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: una festa diffusa – organizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari – che conferma l’impegno della Fondazione nel promuovere presso la cittadinanza, più larga possibile, la conoscenza del patrimonio, ricchissimo e variegato, di storia, arte e natura del nostro Paese, per favorirne la tutela e la valorizzazione con il contributo di tutti, e così svolgere la sua missione di educazione culturale e civica.

«Le Giornate FAI d’Autunno sono un’occasione unica per riscoprire il nostro territorio con occhi nuovi. Un invito a partecipare, conoscere e sostenere l’attività del FAI a livello nazionale e a livello locale» afferma Vittorio Cavani, Capo Delegazione FAI Modena «Rappresentano inoltre un momento di straordinaria collaborazione che unisce gli enti locali, gli istituti accademici e il sistema scolastico della Provincia di Modena».

Per tutte le informazioni sulle modalità delle visite, si consiglia di consultare il sito www.giornatefai.it

A Modena sarà allestito un ideale percorso di visita dedicato alla memoria ducale, suddiviso in 3 tappe: Palazzo Ducale, baricentro monumentale delle città, sede sontuosa della rinnovata corte estense dopo la devoluzione di Ferrara e in seguito della Scuola Militare voluta da Napoleone sul modello dell’École Politecnique di Parigi, poi la più importante Accademia del nuovo Stato italiano unitario; l’Orto Botanico aderente al Sistema Museale dell’Università di Modena e Reggio Emilia, fondato nel 1758 dal duca Francesco III d’ Este, noto per le sue collezioni di piante vive, che promuovono la ricerca, la conservazione della biodiversità e l’educazione scientifica. Riaperto al pubblico nella primavera del 2025 dopo un intervento di recupero e valorizzazione; la Chiesa di San Vincenzo, parte del complesso dell’ex Convento dei Teatini la Chiesa si inserisce nel contesto del Corso presentandosi alla città come uno dei migliori esempi del Seicento modenese.

A Pavullo nel Frignano sarà possibile fruire di visite guidate alla Riserva di Sassoguidano, che tutela oltre all’altopiano boscato, l’imponente dorsale accidentata del Cinghio di Malvarone e la selvaggia valle del torrente Lerna, affluente del Panaro, tra scoscese pareti e morfologie carsiche.