Una locomotiva che continua a rallentare, quella dell’Emilia-Romagna, anche se all’orizzonte iniziano a esserci timidi segnali di una corsa che potrebbe riprendere. La fotografia attuale non è tra le migliori, a causa dell’incertezza geopolitica: la crescita del Pil alla fine dell’anno si fermerà all’8%, le esportazioni languono, con un -1,7% nel secondo semestre dell’anno e la produzione manifatturiera continua a calare, con effetti anche sul fatturato che segna un -1,3%. Eppure, spiega Confindustria Emilia nella sua analisi del primo semestre dell’anno, alcuni elementi sono positivi: nel periodo considerato c’è stata una significativa ripresa delle erogazioni di prestiti destinati a investimenti in macchinari e attrezzature, segno di investimenti che dovrebbero tornare presto in terreno positivo. D’altra parte, per il secondo semestre dell’anno le aspettative sono in miglioramento: la produzione è attesa in crescita dal 37% degli imprenditori, con un saldo positivo tra ottimisti e pessimisti di 24 punti, in deciso aumento rispetto ai 14 di inizio anno. A infondere ottimismo sono le notizie in arrivo dalla Germania, dove il governo ha varato un piano di investimenti a sostegno della produzione industriale che riporterà il paese teutonico in una situazione di crescita economica di cui potranno beneficiare, prevede Unioncamere, le imprese storicamente legate a quelle tedesche da rapporti di fornitura.