Nella complessa situazione internazionale che influenza il mercato, tra incertezze e gravi crisi geopolitiche, Cersaie, il Salone internazionale della Ceramica, si conferma un appuntamento importante per gli imprenditori che investono in fiera per la vetrina del settore più importante al mondo. L’obiettivo di superare i 100mila visitatori non è riuscito, a causa soprattutto di scioperi nelle giornate di apertura e di chiusura. L’edizione numero 42 ha contato in totale 94.577 presenze, di cui il 47,5% provenienti dall’estero. Una vocazione internazionale che si conferma, a partire dagli stessi espositori, che sono stati il 39% del totale. Soddisfatti gli organizzatori, con il Presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi che ha sottolineato come la grande capacità di attrazione di Cersaie abbia consentito alle aziende espositrici di valorizzare al meglio gli investimenti fatti per essere presenti a BolognaFiere. La ceramica italiana continua ad essere industria di riferimento a livello mondiale proprio grazie agli investimenti, ha puntualizzato il Presidente, oltre al valore assoluto del proprio design e dell’innovazione, che si accompagnano ad un continuo impegno per la sostenibilità ambientale e sociale. Un fiore all’occhiello per l’economia che si trova però ad affrontare quotidianamente situazioni di nuovi dazi, di dumping sempre più aggressivo da parte di alcuni Paesi e di perdita di competitività derivata da normative come l’ETS, com’è stato sottolineato in occasione della conferenza inaugurale, alla presenza del presidente di Confindustria Emanuele Orsini e dei Ministri Tommaso Foti e Adolfo Urso.