Ventisette anni di carcere: è questa la richiesta avanzata dalla Procura nei confronti del 21enne accusato dell’omicidio di Alessandro Gozzoli, il 41enne trovato morto il 10 marzo 2023 nella sua abitazione di Casinalbo. Nella lunga udienza, durata oltre cinque ore, la pubblica accusa ha ritenuto sussistenti le attenuanti generiche, valutate equivalenti alle aggravanti. Per questo motivo la richiesta è stata di 24 anni per omicidio volontario, a cui si aggiungono altri 3 anni per rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito, per un totale di 27 anni di reclusione. Oltre al 21enne sotto processo con rito ordinario alla sbarra anche un connazionale di 20 anni: quest’ultimo ha scelto il rito abbreviato e nei mesi scorsi è stato condannato a 18 anni di carcere. La vittima era stata trovata nel proprio letto, con mani e piedi legati, e la causa del decesso è stata accertata come asfissia meccanica acuta. Secondo l’accusa, i due giovani avrebbero agito con premeditazione, approfittando dello stato di immobilità di Gozzoli per poi impossessarsi dei suoi beni e fuggire. La difesa del 21enne, assistita dall’avvocato Maria Larossa, sostiene invece che la morte sarebbe avvenuta accidentalmente durante un gioco erotico finito tragicamente, configurando così un’ipotesi di omicidio colposo. L’udienza si è svolta a porte chiuse per volontà della famiglia della vittima, che, attraverso la parte civile, ha chiesto un risarcimento complessivo di oltre un milione di euro. La parola passerà ora alla difesa, con l’arringa conclusiva prevista per venerdì mattina. Poi la Corte d’Assise fisserà la data della sentenza.