Avrebbe compiuto 59 anni il 24 settembre e sarebbe potuto andare in pensione. Ma un tragico incidente sul lavoro ha spezzato la vita di Tiziano Bonacorsi prima. L’ultimo saluto all’operaio che ieri è stato colpito alla testa dal braccio di una betonpompa facendolo precipitare nel vuoto, si terrà lunedì alle 10, nella chiesa di Olina a Pavullo. Appassionato di moto e go kart, Tiziano era molto conosciuto in Appennino, dove era soprannominato “Ciuga”. Viveva da solo a Montecenere. Da pochi mesi aveva perso la madre, mentre il padre e il fratello erano scomparsi alcuni anni fa. La tragedia che ha portato via il 58enne si è verificata nel cantiere del Caseificio Sociale Casello, lungo la Provinciale 31 tra Acquaria e Pian del Valle. Tiziano stava lavorando alla costruzione di un muro di cinta quando il braccio meccanico della betonpompa con cui stava lavorando ha ceduto. Il mezzo è stato posto sotto sequestro per consentire all’Autorità giudiziaria tutti gli opportuni accertamenti. “Ciuga” è la sesta vittima del lavoro dall’inizio di quest’anno: i sindacati parlano di un vero e proprio massacro e chiedono interventi strutturali ed investimenti in vera prevenzione. E’ medievale, dicono, morire così nel 2025.