C’è una persona iscritta nel registro degli indagati per il giallo che riguarda la morte dello psicoterapeuta Raffaele Marangio. Si tratterebbe di un giovane straniero, sotto i trent’anni, che da tempo frequentava la casa del 78enne trovato morto nel suo studio in via Stuffler lo scorso luglio. L’ipotesi di reato è omicidio volontario. Il ragazzo si sarebbe allontanato da Modena poco dopo il delitto, trasferendosi in un’altra regione. Secondo quanto ricostruito, tra i due i rapporti si erano fatti tesi da qualche tempo, forse a causa del trasferimento imminente del 78enne a Roma. Diverse persone del vicinato avrebbero sentito litigi e urla nei giorni precedenti alla morte di Marangio. Inoltre sembra che sia stata documentata la presenza del giovane davanti alla casa del docente nella tarda serata del 24 luglio, poche ore prima della morte. Era stato notato da alcuni vicini con una sigaretta accesa tra le dita. Il giorno dopo, il corpo del professore è stato trovato disteso supino nel suo studio, con una cintura attorno al collo. A dare l’allarme era stata la figlia, residente a Roma, preoccupata perché non riusciva più a contattarlo. Il suo telefono risultava spento dal mattino del 25 luglio, data in cui si presume sia avvenuto il delitto. La posizione in cui è stata ritrovata la salma è stata giudicata innaturale dal medico legale, e non compatibile con un suicidio. Secondo le prime ipotesi, la vittima potrebbe essere stata aggredita da dietro, senza difendersi, forse da un aggressore conosciuto.

GIALLO VIA STUFFLER, UNA PERSONA ISCRITTA NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI
Svolta nel giallo di via Stuffler: un giovane straniero è stato iscritto nel registro degli indagati. Sarebbe stato più volte visto nello studio della vittima