Nel servizio l’intervista a Cristina Martinelli, comitato “Noi del Parco Amendola”
Prima un cartello minaccioso lasciato sulla porta d’ingresso, poi l’occupazione abusiva nella villetta e, infine, l’aggressione ai proprietari con un piccone. È successo ieri mattina in via Zurlini. Protagonista un uomo di origini africane che, da circa due settimane, creava tensioni nella zona con atteggiamenti aggressivi e provocatori. I residenti avevano già segnalato la sua presenza più volte, ma ieri la situazione è precipitata, quando la coppia, marito e moglie di 48 anni, ha provato a farlo allontanare. È a quel punto che, armato, li ha colpiti più volte, per poi darsi alla fuga cercando rifugio nel vicino parco Amendola. Sul gruppo di quartiere sono arrivate decine di messaggi: chi sentiva le urla provenire dalla strada, chi le sirene delle volanti. Tanti, spaventati, hanno cercato di capire cosa stesse accadendo.
Sono stati proprio i vicini a chiamare il 112. Sul posto, sono accorse numerose pattuglie della Polizia. Messo alle strette, gli agenti sono riusciti a bloccarlo e condurlo in Questura. L’uomo ha trascorso la notte in cella e sarà processato con rito direttissimo. Le vittime hanno riportato ferite guaribili in 20 giorni e sono state medicate all’ospedale di Baggiovara. Intanto in via Zurlini resta la paura. Il comitato di quartiere, già attivo da tempo, denuncia una situazione diventata insostenibile.