Sebbene l’aeroporto di Bologna sia tra i cinque scali in Italia dove sono già in vigore le nuove norme per il trasporto dei liquidi in volo, la situazione resta tutt’altro che chiara per i passeggeri. Le nuove disposizioni europee permettono infatti di portare nel bagaglio a mano liquidi, aerosol e gel in contenitori fino a 2 litri, senza doverli estrarre ai controlli di sicurezza, purché l’aeroporto sia dotato degli appositi scanner EDS C3. Bologna, insieme a Milano (Malpensa e Linate), Roma Fiumicino e Torino, ha già installato questa tecnologia, allineandosi con le nuove direttive. Tuttavia, l’applicazione della norma non è omogenea: in molti altri scali, anche dotati degli stessi strumenti, il limite dei 100 ml continua a essere imposto. Questa disparità crea confusione e rischia di generare costi imprevisti per i viaggiatori. Secondo Assoutenti, chi si presenta al check-in con liquidi oltre il limite consentito rischia di dover imbarcare il bagaglio in stiva all’ultimo momento, affrontando un sovrapprezzo che può arrivare fino a 130 euro, a seconda della compagnia aerea e della destinazione. Il problema riguarda non solo i voli in partenza da scali non aggiornati, ma anche i transiti e i rientri da aeroporti europei che applicano regole diverse. Per questo, le associazioni dei consumatori chiedono maggiore trasparenza e l’inserimento nei biglietti aerei di informazioni chiare sulla possibilità di portare liquidi nel bagaglio a mano, in base all’aeroporto di partenza. In assenza di comunicazioni ufficiali e di una lista aggiornata a disposizione dei viaggiatori, il rischio di brutte sorprese e di spese elevate resta alto.