Il sogno del camice bianco ora passa per un vero e proprio percorso a ostacoli. All’Università di Modena e Reggio Emilia, il tradizionale test d’ingresso per “Medicina e Odontoiatria” lascia il posto a un semestre “filtro”: lezioni online, esami finali nazionali e una selezione basata sul merito. Una rivoluzione che, però, non ha generato l’atteso “boom” di iscrizioni. Con 1.047 domande presentate, i numeri restano stabili rispetto al passato. Il nuovo modello, più impegnativo e strutturato, potrebbe aver scoraggiato alcuni aspiranti medici, spingendoli a valutare alternative o a rimandare la scelta. L’impegno richiesto è notevole: quattro giorni a settimana di lezione, un giorno di approfondimento, frequenza obbligatoria e l’intero percorso svolto a distanza, per garantire equità e accessibilità, vista anche la carenza di alloggi disponibili per brevi periodi. I posti disponibili restano 216, invariati rispetto all’anno scorso, nonostante la richiesta ministeriale di ampliamento del 10%. L’impatto della riforma ha comportato anche una riorganizzazione dell’intero corso di laurea: i 18 crediti obbligatori delle tre materie fondamentali sono stati concentrati nel primo semestre, obbligando a spostare altri insegnamenti al secondo semestre o addirittura al secondo anno, con effetti sulla propedeuticità e sull’equilibrio del carico didattico. Le differenze tra atenei, le modalità dell’esame nazionale e il rispetto dell’obbligo di frequenza restano tra le principali incognite. Il semestre “filtro” si profila come un percorso denso e selettivo: entrerà solo un candidato su cinque. Una sfida per studenti e docenti, che metterà alla prova l’efficacia del nuovo modello.