Non si pente di aver fatto un passo indietro nel processo sull’omicidio di Alice Neri. Nicolas Negrini, marito della donna uccisa e data alle fiamme a Fossa di Concordia, il giorno dopo la sentenza che ha condannato Mohamed Gaaloul, dice di rispettare la decisione della Corte d’Assise, ma di non condividerla. Negrini, che ieri non era presente al processo, si era sfilato dallo stesso rinunciando alla parte civile. Ora, tramite un comunicato, dice di essere in attesa delle motivazioni della sentenza, che arriveranno entro 90 giorni, nella speranza di ottenere totale chiarezza su elementi che il marito della vittima ritiene essere non consistenti, né chiarificatori. Ieri pomeriggio la Corte d’Assise di Modena ha condannato in primo grado il 31enne tunisino, unico imputato, a 30 anni di reclusione più cinque anni di libertà vigilata, ritenendolo responsabile per omicidio volontario e distruzione di cadavere. Dando ragione alla pubblica accusa, la Corte ha ritenuto valide le prove portate a supporto della colpevolezza di Gaaloul, a partire dalle sue impronte sulla tanica di benzina usata, secondo gli inquirenti, per dare fuoco all’auto, passando per le tracce di olio sul borsello che indossava la notte dell’omicidio. A gravare sull’imputato, anche il fatto che abbia lasciato l’Italia dopo il delitto, in quella che per i pm è stata una vera e propria fuga. Il legale di Gaaloul ha già affermato che farà appello, ritenendo infondati gli elementi alla base della sentenza. Roberto Ghini, così come la famiglia di Gaaloul, ritengono che il vero assassino di Alice sia ancora in libertà