Nel video le interviste a:
- Roberto Butelli, Segretario Generale Siulp Modena
- Andrea Artioli, Presidente del Consiglio Comunale di Carpi
Non è solo la memoria di una Strage, è una ferita ancora aperta di un Paese che non può e non deve dimenticare. A 33 anni dalla strage di Via D’Amelio, questa mattina a Carpi, nel Piazzale della Meridiana, si è tenuta una commemorazione pubblica in ricordo del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta assassinati dalla mafia il 19 luglio 1992. In quell’attentato persero la vita Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi, la prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio. Sopravvisse solo l’agente Antonino Vullo, gravemente ferito. Erano le 16.58 quando l’attentato esplosivo colpì il civico 21 di via D’Amelio a Palermo. Era una domenica come tante ed erano passati 57 giorni dalla morte del giudice Giovanni Falcone, ucciso in un altro attentato. Una domenica come tante destinata a cambiare per sempre la storia del nostro paese. Carpi con questa cerimonia ha voluto ribadire che il ricordo di chi ha lottato contro la mafia non può essere relegato alle celebrazioni ufficiali, ma deve vivere nel quotidiano.