Il movente economico ci sarebbe dietro l’omicidio di Daniela Coman. Peter Pancaldi, originario di Campogalliano, avrebbe attribuito alla 48enne di origini romene la responsabilità della fine della sua precedente relazione sentimentale con una donna che, secondo quanto emerso, lo sosteneva anche economicamente. Lo ha confessato lui stesso nel corso di un interrogatorio. Daniela, separata da circa un anno, aveva iniziato alcuni mesi fa una relazione con Pancaldi e recentemente si erano lasciati. L’uomo la perseguitava da tempo ma lei non aveva mai sporto denuncia.  Pancaldi aveva alle spalle diversi precedenti penali e da oltre 20 anni faceva uso di sostanza stupefacenti e di alcool. Secondo il profilo tratteggiato dal Procuratore di Reggio Emilia Gaetano Calogero Paci non avrebbe mai avuto un lavoro stabile e pare si facesse sostenere economicamente dalle persone con cui aveva avuto relazioni di tipo affettivo. Martedì scorso Pancaldi ha attirato con un pretesto Daniela nella sua abitazione a Prato di Correggio e l’ha uccisa. Arrestato, ha confessato il delitto, dichiarando agli inquirenti di averla soffocata. Il corpo della donna è stato ritrovato la notte del 14 maggio. La salma, posta a disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, è stata trasferita presso l’Istituto di Medicina Legale di Modena per l’esecuzione dell’esame autoptico. Peter Pancaldi attualmente si trova in carcere ed è stato sottoposto a fermo giudiziario dal PM titolare dell’inchiesta, Valentina Salvi della procura di Reggio, in attesa della convalida del gip. L’accusa a suo carico è di omicidio volontario premeditato aggravato dal fatto che commetteva atti persecutori nei confronti della vittima. Sotto shock anche la comunità di Sassuolo