Nel video le interviste a:

  • Roberto Ghini, Avvocato di Mohamed Gaaloul
  • Cosimo Zaccaria, Avvocato della madre di Alice Neri

Sono le grida di Mohamed Gaaloul ad anticipare la seconda udienza del difficile processo sulla morte di Alice Neri. Il 30enne tunisino, ad oggi unico imputato per l’omicidio della 32enne di Rami di Ravarino trovata carbonizzata nella sua auto a Fossa di Concordia si è rivolto ai giornalisti dicendosi innocente. Davanti ai giudici deve rispondere di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Insieme a lui, l’avvocato difensore Roberto Ghini.

E questa dichiarazione spontanea è arrivata, in aula, nel corso dell’udienza. A sorpresa si è alzato in piedi e ha preso parola. “Io non sono scappato dall’Italia: – ha detto – avevo già programmato di andare via per cercare lavoro. Ho preso il treno da Milano con mia moglie. Avevo i miei documenti e sono stato controllato in frontiera”. “Sono andato via – ha aggiunto – anche perché mia moglie a casa a Concordia era senza luce e senza riscaldamento. Ho risposto a tutte le telefonate che ho ricevuto. Quando Alice mi ha detto di scendere dall’auto sono sceso in mezzo alla campagna. Quello che è successo dopo io non lo so: non ho ucciso la signora Alice Neri. Non avevo motivo di farlo e in questo processo lo dimostrerò”. In aula era assente la madre di Alice, che ha affidato al proprio legale, Cosimo Zaccaria, un appello affinché venga fatta giustizia. In aula si è presentato invece il fratello di Alice, difeso da Marco Pellegrini. Il suo legale, insieme a Zaccaria, sono convinti della colpevolezza di Mohamed Gaaloul.

Sempre a sorpresa, nella richiesta di ammissione dei testimoni da parte della difesa sono stati stralciati dalla lista due testi poiché risultano indagati. Si tratta delle due persone che avevano in custodia la vettura di Alice n un deposito a Mirandola. Sull’auto erano emerse “manomissioni”, con due cerchioni che apparentemente sarebbero stati sostituiti con altri.