L’Emilia-Romagna consuma più suolo di qualsiasi altra regione italiana. È il dato netto che emerge dal rapporto Ispra-Snpa 2023-2024: in un solo anno sono stati coperti oltre 1.000 ettari di terreno, il valore più alto in tutto il Paese. Ogni abitante “pesa” sul territorio per 453 metri quadrati di suolo consumato, contro i 366 della media nazionale. In totale, quasi il 9% del territorio regionale è ormai occupato da edifici, strade e infrastrutture, rispetto al 7% della media italiana. Le differenze all’interno della regione sono marcate: Rimini guida la classifica con il 12,6% del territorio urbanizzato, seguita da Reggio Emilia e Modena, entrambe oltre l’11%, e da Ravenna con il 10,5%. In particolare, Modena è tra le province più esposte: più di un decimo del suo suolo è ormai coperto da costruzioni, con un’espansione trainata soprattutto dai nuovi poli logistici e dagli impianti per datacenter, che stanno modificando in modo profondo il paesaggio e l’uso del territorio. Dal 2006 a oggi, in Emilia-Romagna le aree artificiali legate alla logistica sono aumentate di 107 ettari, il dato più alto in Italia. Un primato che racconta una regione in corsa verso lo sviluppo, ma che rischia di perdere, metro dopo metro, il suo suolo fertile.

RAPPORTO ISPRA, L’EMILIA-ROMAGNA PRIMA IN ITALIA PER CONSUMO DI SUOLO
Il Rapporto Ispra 2024 conferma l’Emilia-Romagna prima in Italia per consumo di suolo: oltre 1.000 ettari persi in un anno. Modena tra le province più colpite, con più dell’11% del territorio ormai urbanizzato.




































