Ha risposto a tutte le domande dei magistrati confessando le sue responsabilità il 19enne accusato della violenza sessuale avvenuta lo scorso 19 agosto lungo la pista ciclabile di San Damaso. Oggi in carcere è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Il giovane, nato a Casablanca ma cittadino italiano e studente presso un istituto di Bologna, è stato ascoltato alla presenza del suo avvocato, Francesca Corsi. Durante l’interrogatorio è apparso molto provato. Ha risposto a tutte le domande dichiarando di non riconoscersi nel gesto compiuto e di aver vissuto giorni di angoscia, senza riuscire a dormire nè mangiare. Alla fine ha definito l’arresto un “sollievo”, perché gli ha permesso di raccontare ciò che era successo. Le indagini della squadra mobile avevano portato al suo arresto la scorsa settimana, grazie a una serie di riscontri tecnici: impronte digitali, celle telefoniche compatibili con la sua presenza sul luogo dell’aggressione, e oggetti appartenenti alla vittima trovati nella sua abitazione, tra cui la forcella della bicicletta e gli abiti che indossava quel giorno. La difesa ha chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere e la concessione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, presso l’abitazione dei genitori a Castelfranco Emilia. Il giudice si è riservato ma intanto la procura starebbe  valutando un eventuale  suo possibile coinvolgimento in un’altra aggressione, avvenuta nello stesso luogo il 20 maggio.