Oggi è il giorno dell’interrogatorio di garanzia in carcere per il 19enne accusato dello stupro avvenuto il 19 agosto scorso lungo la pista ciclabile di San Damaso. Il giovane, nato a Casablanca ma cittadino italiano, è stato arrestato venerdì scorso dopo settimane di indagini serrate. A incastrarlo, secondo la procura, sono stati i riscontri tecnici: le celle telefoniche compatibili con la sua presenza sul luogo dell’aggressione, le impronte trovate sugli oggetti della vittima, un cellulare e una lente degli occhiali e la forcella della bicicletta rubata alla donna, ritrovata nella sua abitazione insieme agli abiti che indossava il giorno dell’aggressione. Oggi nel carcere Sant’Anna il 19enne, difeso dall’avvocato Francesca Corsi in videocollegamento, è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia, una fase del processo penale italiano che ha l’obiettivo di informare l’indagato delle accuse e degli elementi di prova. La difesa non ha mancato di sottolineare come il ragazzo proveniente da una famiglia perfettamente integrata sia molto provato. Al momento sembra che gli inquirenti stiano verificando il suo possibile coinvolgimento con un’altra aggressione, questa volta solo tentata, avvenuta nello stesso punto il 20 maggio scorso. Anche in quel caso la vittima era una donna sulla cinquantina. L’ interrogatorio in carcere di oggi potrebbe fare luce su molti punti ancora oscuri dell’inchiesta.