Earvin N’Gapeth e capitan Bruno hanno trascinato l’Azimut nella strepitosa vittoria con la Lube. Prestazioni fantastiche di una coppia che i tifosi canarini non rivedranno più insieme. Il primo andrà a Kazan, il brasiliano sta riflettendo sul futuro

Una vittoria di squadra, di un gruppo che si è unito intorno alle ultime voci intente a distrarre l’ambiente dall’obiettivo scudetto. La vittoria dell’Azimut con la Lube in gara 2 è una delle più belle degli ultimi anni dove alcuni dei protagonisti hanno già fatto capire che saranno rimpianti e non poco. Una cosa è certa: Earvin Ngapeth mancherà moltissimo alla pallavolo italiana. L’ha sbattuto in faccia a tutti il pomeriggio di Pasqua, sfornando una prestazione fuori dal comune, quasi spronato a dimostrare a tutti chi è dalle sue stesse dichiarazioni pubbliche d’addio rilasciate qualche giorno prima. Mancherà moltissimo perché le sue giocate rispondono per lui e in fondo ad uno così, il pubblico del PalaPanini che ha sempre amato e cullato il francese, ha perdonato anche questa. Monsieur Magique è fatto così. E i suoi 24 punti (nessuno più di lui, neanche nell’altra semifinale) sono la prova che sapere di andarsene non cambia di una virgola il suo atteggiamento in campo. Lui può tutto e resta uno spettacolo da vedere. Specie se ispirato da un altro genio in maglia gialla, Bruno Mossa de Rezende. Già proprio Bruno, un altro top player dal futuro tutt’altro che certo. Si perché l’Azimut rischia di perdere in un colpo solo il braccio e la mente, e tra i motivi c’è il controverso rapporto con Rado Stoytchev. Lo è stato per tutta la stagione e al netto dei risultati ottenuti, al termine dei playoff anche l’operato del tecnico bulgaro potrebbe essere messo in discussione. Ma la storia è piena di giocatori che hanno vinto scudetti «alla faccia» del proprio allenatore. Di sicuro a Civitanova oggi sanno che se vogliono difendere il tricolore dovranno dare qualcosa in più, l’Azimut sta correndo dritta per dritta verso lo scudetto.