Il caseificio La Cappelletta che nel sisma del 2012 vide andare distrutte migliaia di forme con danni enormi, pochi giorni fa ha annunciato l’operazione di fusione con il Caseificio San Paolo
Il terremoto del 2012 è ormai un brutto ricordo e si guarda al futuro. Le immagini di tutte le scalere rovesciate a terra dalle forti scosse e delle forme di parmigiano andate perdute e distrutte in quei terribili momenti, hanno fatto il giro dell’Italia con danni economici enormi di oltre 4 milioni di euro. Ora il Caseificio La Cappelletta non solo ha superato il terribile momento ma per ottenere miglioramenti a livello economici, concorrenziali e di qualità si è fusa con il Caseificio Sociale San Paolo per diventare uno tra i leader del settore nell’intero comprensorio, con quasi 70 mila forme l’anno e un fatturato di 25 milioni di euro. L’operazione di fusione è stata approvata a larga maggioranza dai soci delle due cooperative, distribuiti in dieci Comuni modenesi e sei mantovani. Una fusione che ha riportato ad una nuova vita il caseificio La Cappelletta, e che ha permesso di abbattere i costi di produzione e garantire più reddito alle 47 aziende agricole associate. I due stabilimenti di San Possidonio e Concordia anche dopo la fusione hanno deciso di mantenere sia la lavorazione del latte che la produzione e stagionatura del formaggio, oltre che i punti per la vendita diretta.






































