L’Assessore alla sicurezza del Comune di Carpi al centro di un caso politico . Nell’agosto scorso ha affittato una casa di sua proprietà alla cooperativa Caleidos per l’accoglienza di profughi. Per l’opposizione c’è conflitto di interessi. Da qui la richiesta di dimissioni. Che l’assessore respinge
“Rivendico la mia totale buona fede, nella scelta di aver deciso di affittare nell’agosto scorso alla cooperativa Caleidos un appartamento per dare una risposta alla domanda di accoglienza nella nostra città. Un atto, quello di mettere a disposizione della cooperativa un appartamento di mia proprietà che è maturato in un’ottica di servizio e non per lucrare. L’Assessore alla sicurezza del Comune di Carpi Cesare Galantini replica così alle dichiarazioni contenute nella mozione di sfiducia che i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno presentato nei giorni scorsi chiedendo le sue dimissioni. Il tutto parte l’estate scorsa a seguito dalle segnalazioni di alcune residenti di una palazzina di Fossoli che lamentavano i disagi e la mancata informazione rispetto all’arrivo nell’appartamento dello stabile di proprietà dell’assessore, di sei richiedenti asilo. Una presenza che non sarebbe stata segnalata nell’elenco che i consiglieri 5 stelle avevano richiesto al comune sulla presenza sul territorio degli stranieri accolti nei progetti di accoglienza Mare Nostrum e Sprar. Elenco che gli uffici comunali hanno consegnato il 3 novembre e in cui la situazione denunciata – a detta dei 5 stelle – non compariva. Da qui il sospetto di conflitto di interessi. Di un assessore alla sicurezza che come proprietario dell’appartamento al centro delle segnalazioni su tematiche riguardanti anche la polizia municipale di sua competenza diventa controllore e controllato. Un appartamento che pur essendo affittato nell’ambito di un progetto di acccoglienza sul comune di propria competenza, non appare nell’elenco delle strutture di accoglienza fornito dal Comune governato da una giunta di cui galantina fa parte. Non vedo dove sia l’illecito – replica Galantini – Il contratto tra a me e la cooperative è regolare rigetto l’accusa che esista un conflitto d’interessi tra le mie deleghe istituzionali e il mio ruolo di affittuario e di aver mancato di segnalare questa situazione. Per questo ritengo infondata richiesta di dimissioni, figlia di una strumentalizzazione in chiave elettorale”.


































