Ha vinto l’astensionismo nel referendum consultivo che ha chiamato alle urne ieri i cittadini di Carpi. Sul caso Aimag solo il 23% degli aventi diritto si è recato al voto. Quorum non raggiunto, dunque, e dibattito che continuerà anche in futuro
Scarsa affluenza alle urne, il quorum abbondantemente non raggiunto e, dunque, nulla di fatto dal referendum consultivo che ha portato ieri a Carpi i cittadini alle urne per dire la propria sul caso Aimag. La multiutility rimarrà al centro delle polemiche perché da una parte solo 14.454 sono stati i cittadini a recarsi al voto sui 61.872 che ne avevano diritto, ma dall’altra, sostiene il Comitato per il sì, il 98% di questi si è espresso contro l’ipotesi delle partnership o incorporazione con Hera o la mantovana Tea. Tradotto in numeri 14.102 sono stati i sì al quesito “Volete voi che il Comune di Carpi non venda le azioni Aimag e che esprima il voto contrario, nell’assemblea dei soci, ad operazioni di incorporazione o fusione societaria?” e solo 311 i no, con 20 voti nulli e 21 schede bianche a completare il quadro. Un successo per coloro che vogliono mantenere Aimag indipendente da ogni altra realtà vista la scarsa copertura mediatica e la difficoltà del tema al centro dell’attenzione. Per i sostenitori del no, invece, la scarsa affluenza indica il fatto che l’argomento sia da archiviare passando oltre. Il dibattito, dunque, è destinato a proseguire anche in futuro.



































