Il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, toccò profondamente due realtà modenesi: Carpi e Concordia

Amava viaggiare in treno e fare le vacanze in questo modo. E’ ricordato così Umberto Lugli, detto Tino, il carpigiano morto nella strage della stazione di Bologna. Le 10:25 del 2 agosto del 1980. Questo l’istante dell’esplosione nella sala d’aspetto della seconda classe, che lasciò dietro di se morte e dolore, con un bilancio impressionante di 85 deceduti e 200 feriti. Il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, toccò profondamente due realtà modenesi: Carpi e Concordia. Questa mattina al cimitero della città dei Pio è stato deposto un cesto floreale sulla tomba di Tino scomparso nella strage, assieme alla fidanzata Carla Gozzi di Concordia.

Intervista a Simone Morelli, Vice Sindaco di Carpi e Carlo Alberto Lugli, Fratello della vittima