L’Arpae ha inviato una lettera alla Ecoblocks per chiedere all’azienda maggiori garanzie per i cittadini in vista di un processo di ampliamento dello stabilimento, riducendo le emissioni di formaldeide

Continuano a far discutere le emissioni di formaldeide dell’azienda Ecoblocks di Finale Emilia. Dopo le numerose segnalazioni dei comitati di cittadini e residenti – che abitano nei pressi dell’impianto e che da tempo lamentano i cattivi odori dovuti a questa sostanza, peraltro pericolosa per la salute – la questione è finita con prepotenza al centro dell’attenzione dell’Arpae. L’agenzia Regionale per la Prevenzione, l’ambiente e l’energia con una lettera di 4 pagine ha frenato il progetto di ampliamento del discusso stabilimento, ponendo delle precise limitazioni alle richieste dell’azienda di imballaggi in legno, che nei mesi scorsi aveva proposto di incrementare la produzione, determinando però anche un aumento inevitabile di formaldeide nell’aria. Attraverso la lettera indirizzata alla Ecoblocks, l’Arpae fa un lungo elenco di prescrizioni, a cominciare dalla necessità di tenere conto delle lamentele dei cittadini, di approfondire le motivazioni per cui non è possibile eliminare la sostanza dannosa – per l’uomo e per l’ambiente – dal ciclo produttivo, fino ad arrivare a richieste più specifiche, quali la riduzione delle polveri di legno, la verifica puntuale di compatibilità tra il progetto proposto e le condizioni ambientali, ed infine un piano di monitoraggio periodico dell’aria, in un territorio già di per sé inquinato in cui le emissioni di formaldeide non possono che aggravare la situazione.