Si svolgerà il prossimo 20 maggio la prima udienza di revisione del processo “Pedofili 1” che nella seconda metà degli anni 90 sconvolse la bassa modenese. La riapertura del processo arriva a seguito di documenti e dichiarazioni portati alla luce dal documentario “Veleno”

Il suo nome è “Pedofili 1”: è una ferita che riporta indietro la memoria di tutti i modenesi alla seconda metà degli anni ’90 e che verrà riaperta il prossimo 20 maggio con l’udienza di revisione del processo.

Una vicenda nata dal racconto di alcuni bambini di allora, condita da riti satanici, messe nere, abusi sessuali su minori, che scosse la bassa modenese, tra Mirandola e Massa Finalese, e che portò all’avvio di cinque distinti processi culminati con 15 condanne e 24 assoluzioni.

Tutta la vicenda, molti di noi la ricorderanno, fu avvolta sin da subito da un alone di mistero dividendo l’opinione pubblica tra colpevolisti a prescindere e scettici: Dario , il bambino di 6 anni che per primo raccontò le violenze subite dai propri genitori, ad ogni appuntamento con gli psicologi aggiungeva un tassello a una storia riconducibile ad una vera e propria setta satanica, che vedeva a capo un sacerdote poi morto d’infarto alla notizia che l’accusa, per lui, aveva chiesto 14 anni di carcere. Passo dopo passo Dario ha aggiunto nomi di altri bambini, di altri genitori, particolari macabri e riti all’interno dei cimiteri. Alla fine del processo i minori che risultarono abusati furono in tutto 16, tutti allontanati dalle loro famiglie più una neonata che i servizi sociali andarono a prendere direttamente in ospedale il giorno in cui nacque.

Le perquisizioni, disposte dalla Procura di allora non portarono ad alcun risultato ma le testimonianze dei bambini, visto che dopo Dario anche altri accusarono i propri genitori, furono ritenute schiaccianti. L’anno scorso, il documentario giornalistico “Veleno” di Paolo Trincia, ha portato alla luce documenti e dichiarazioni che hanno sollevato nuovi ragionevoli dubbi.

Il 20 maggio la ferita si riaprirà, con la prima udienza di revisione del processo alla ricerca di una verità che, forse, come la polvere allora si decise di mettere in parte sotto il tappeto.