Appartengono a Mata Arietta ma non sono databili le tracce ematiche rinvenute sulla scena del delitto e nella macchina di Pasquale Concas, il 50enne accusato di aver ucciso e gettato sotto un treno la prostituta ungherese nel gennaio del 2018

Le macchioline di sangue rinvenute nella macchina di Pasquale Concas e il capello trovato sul luogo del delitto appartengono alla prostituta ungherese Mata Arietta, uccisa e gettata sotto i binari di un treno a Castelfranco Emilia. Nonostante questo però le tracce ematiche non sono databili e dunque non è possibile stabilire se il sangue ritrovato risalga alla notte del delitto oppure a qualche precedente incontro tra la donna e Pasquale Concas, principale imputato per l’omicidio della lucciola. Questo è quanto è stato stabilito ieri in aula dal perito nominato dal giudice per fare chiarezza sulle prove trovate sulla scena del crimine nel gennaio del 2018. La prossima udienza è fissata al 12 di giugno, e sarà incentrata sulle intercettazioni telefoniche rilevate tra altre figure in contatto con la vittima, dopo di che si darà il via ad un processo con rito abbreviato. Pasquale Concas già finito in manette per l’omicidio di una anziana signora avvenuto negli anni 90, attualmente si trova in carcere ed è indagato anche per la morte dell’avvocato civilista modenese Elena Morandi, deceduta nel suo appartamento in seguito ad un incendio.