Con un trasferimento in due fasi, che coinvolgerebbe prima la parte già ristrutturata e poi quella ancora da ristrutturare, l’ex manifattura si conferma come la possibile nuova sede del nuovo Tribunale

E’ qui, nei locali completamente ristrutturati, ma non ancora utilizzati dell’ex manifattura tabacchi, che potrebbero essere presto trasferite parte delle funzioni e delle attività dell’attuale tribunale. Si sa, il palazzo di corso Canalgrande, di proprietà del comune, presenta i segni del tempo. Calcinacci che cadevano dai cornicioni e dalle facciate hanno imposto di recente lavori di messa in sicurezza, ma nulla a confronto con la portata dei cantieri che sarebbero necessari alla sua ristrutturazione che dovrebbe riguardare anche il rifacimento del tetto e degli impianti. Opere che già, secondo la stime tecniche, assorbirebbero quasi la totalità dei 5 milioni di euro già stanziati dal Ministero per i lavori. Troppi, soprattutto per risistemare uno spazio con enormi problemi di spazio. Senza considerare che il Ministero si troverebbe a stanziare milioni di euro per ristrutturare uno stabile non di sua proprietà. Ed è così che l’ipotesi di trasferire tribunale e più in generale, uffici giudiziari in una nuova sede è ormai irrununciabile. Scartata l’ipotesi di affitti e dell’acquisto, a cifre giudicate inaccessibile, del complesso manfredini di viale Corassori, o il trasferimento di parte delle attività nel palazzo, ora abbandonato, sempre in Canalgrande, della Banca D’Italia, l’ipotesi più accreditata è appunto quelle della manifattura. Un trasferimento in più fasi che risolverebbe non solo il problema del tribunale ma anche quello degli investitori che hnno ristrutturato il complesso rimasto per buona parte vuoto. L’ipotesi sarebbe di trasferire qui in tempi brevi circa la metà delle funzioni (si pensa la parte civile), del tribunale, nella parte già ristrutturata, ed in una seconda fase trasferire il resto nello stabile adiacente da avviare contestualmente alla ristrutturazione.