È stato firmato un accordo tra dirigenti e sindacati per 507 dei 752 dipendenti in esubero di Coop Alleanza 3.0. Intanto il colosso delle cooperative continua il percorso di semplificazione avviato l’anno scorso con la chiusura delle sedi secondarie

È stato siglato l’accordo nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo per 507 dipendenti di Coop Alleanza 3.0. L’intesa c’è stata tra i sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil e la direzione aziendale ed ha contemplato il criterio della non opposizione al licenziamento con un incentivo all’esodo di 40mila euro per i full time di quarto livello e la ricollocazione presso altri negozi, con l’impegno di mantenere mansioni di pari grado, della rete commerciale entro i 30 km dal domicilio di ciascun lavoratore. Qualora il trasferimento andasse oltre tale soglia il lavoratore potrà richiedere di accedere all’incentivo all’esodo. Sono ancora da riparametrare gli incentivi per gli altri dipendenti in esubero del colosso delle cooperative, che complessivamente superano le 750 unità sui territori di Modena, Bologna, Reggio Emilia, Ravenna, Mirano e Pordenone. Nel frattempo Coop Alleanza 3.0 continua con il piano di dismissioni avviato del 2018 con la chiusura delle sedi secondarie. Quest’anno, dopo la chiusura della sede di Ravenna, abbasserà la saracinesca la sede siciliana; entro il 2021 chiuderanno i battenti le articolazioni amministrative secondarie presenti in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.