Uno spacciatore nigeriano senza fissa dimora è stato bloccato dai Carabinieri al Parco XXII aprile, dove al problema problema dello spaccio, soprattutto con l’arrivo di temperature più miti, si aggiunge quello dei bivacchi
Giovane, nigeriano, senza fissa dimora. Sembra questo l’identikit ormai ricorrente dei pusher, ultimo anello del commercio della droga in città. Quelli che nei parchi cedono, senza distinzione tra giorno e notte anche la dose più piccola a clienti per contro quasi sempre italiani. Spesso altrettanto giovani. Al Parco XXII aprile ieri la solita scena, sotto gli occhi dei Carabinieri in servizio di controllo. Un 25 enne nigeriano viene visto mentre alle 10 della mattina cede un grammo e mezzo di eroina. Raggiunto e bloccato, non oppone resistenza. Dagli accertamenti emerge che l’uomo è irregolare, senza fissa dimora. Un caso che conferma anche il ritorno prepotente dell’eroina, una droga sparita per anni, ma riapparsa negli ultimi anche sul mercato modenese. Come hashish e cocaina gestito soprattutto da bande di nigeriani, che con i loro pusher coprono il triangolo che dal parco XXII Aprile si estende all’R-Nord e sull’asse di via Attiraglio, dove con l’arrivo delle temperature più miti non mancano i bivacchi, in ogni ora del giorno. Con panchine perennemente occupate e trasformate in giacigli e bivacchi di fortuna. Che regalano al parco due volti. Quelli relativi alla parte sud via due canali e ad est su via Cerretti, dove il degrado è maggiore e la parte nord dove attività ed attrezzature per bambini fungono da deterrente e regalano soprattutto di giorno un senso di maggiore sicurezza






































