È terminata l’autopsia sul corpo della 50enne di origine marocchina accoltellata dal nipote a Finale Emilia. Dall’esame è emerso che è stata uccisa con 66 colpi inferti a ripetizione. L’indagato è accusato di omicidio volontario aggravato dalla parentela e dalla crudeltà

66 coltellate tra l’addome e la schiena e non trenta come era stato ipotizzato nella prima ricostruzione. È stata uccisa cosi khaddouj Hannioui la donna di 50 anni di origine marocchina accoltellata brutalmente dal nipote 32enne Mohammed El Fathi nel loro appartamento di Finale Emilia. A stabilirlo è stata l’autopsia svolta sul corpo della donna effettuata all’istituto di Medicina Legale del policlinico di Modena. Un omicidio efferato le cui cause sono ancora al vaglio degli inquirenti. L’uom, accusato di omicidio volontario con l’aggravante dei vincoli di parentela e della crudeltà, aveva alle spalle diversi problemi psichici: nel 2015 era stato ricoverato in una casa e cura e recentemente era stato lui stesso a recarsi spontaneamente al centro di Igiene Mentale per richiedere un controllo. Dopo essere stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia, al quale non ha risposto è stato tratto in arresto e da allora si trova rinchiuso in ospedale nel centro di Diagnosi e Cura del dipartimento Malattie Mentali.  Ora con molta probabilità si svolgerà una perizia sul 32enne per valutare la sua capacità di intendere e di volere nel momento del delitto.