I residenti di via Gerosa e via Finzi, esasperati da 10 anni di mancate risposte, rilanciano l’appello al Comune affinché risolva la situazione di degrado e pericolo dell’area dell’ex Pro Latte, dove negli anni è stata creata una delle più grandi discariche abusive della città
La situazione alla quale in modo eloquente la residente dell’area di via Finzi si riferisce è quella che da almeno 15 anni si presenta nell’area ex industriale Pro Latte. Estesa per 15.000 metri quadrati, già inserita nel piano di riqualificazione urbana che il comune lanciò nel 1999 ma rimasta, come tante altre in città, abbandonata a se stessa. Qui dovevano nascere residenze di qualità, attività di servizio circondata dal verde e attraversate da una pista ciclabile capace di collegare Sacca e Crocetta. Ma così come tante altre della fascia ferroviaria, non ultima quella dell’adiacente zona dell’ex Mercato Bestiame, è rimasta così. Con l’aggravante che abbandono e degrado, non solo l’hanno resa uno storico rifugio per senza fissa dimora, tossicodipendenti e prostitute, ma l’hanno trasformata anche nella più grande discarica a cielo aperto di Modena. Alla quale si accede da diversi punti creati dai senza fissa dimora. Dove anche le barriere, crollate e segnalate solo in alcuni punti dalle transenne del comune, che ben conosce la zona, aprono accesso e visuale a decine di migliaia di metri quadrati di rifiuti di ogni tipo, tra cui plastiche, isolanti e rifiuti da demolizione. Il rischio ambientale non solo a causa del vento ma anche in caso di incendio, sarebbe enorme. Il tutto a pochi metri di distanza dal parco giochi per bambini. Centinaia di metri di discarica che denunciano i residenti sono in continuo aumento. Qui da più di dieci anni, residenti vecchi e nuovi, chiedono una soluzione ma la risposta del comune, la stessa data negli anni anche a noi giornalisti che più volte ci siamo occupati della questione, rimane anche per loro la stessa.






































