I Carabinieri di Parma hanno arrestato otto magrebini con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo gli investigatori rifornivano i pusher di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Sequestrati 200 chili di hashish e 100 grammi di cocaina, per un valore che si aggira sui 200 mila euro
Una panda carica di 200 KG di hashish, 200 kg, sequestrata dai Carabinieri. Il carico, proveniente da Roma e sequestrato a Parma dal locale comando provinciale dell’arma, era destinato al mercato dei capoluoghi sull’asse della via emilia in particolare a Modena dove avevano base operativa due distinte organizzazioni, entrambe gestite da marocchini, dedite del traffico di hashish e di cocaina. Le indagini partite nel 2016 a Parma dalle attività di uno spacciatore, hanno portato i Carabinieri sotto la Ghirlandina. Qui due marocchini gestivano l’organizzazione per lo spaccio di hashish. Uno di loro, insospettabile gestore di un negozio di barbiere in pieno centro. Insieme al fratello alimentava la rete pusher della provincia di Modena Reggio e Bologna attraverso partite di droga in stock arrivate in Italia in attesa di essere piazzate. L’uomo riceveva dal Marocco indicazione sul dove trovarle. I due fratelli ne gestivano così acquisto in diverse parti d’Italia e l’arrivo a Modena in particolare e lo spaccio attraverso l’organizzazione. Altri due fratelli marocchini, con le stesse modalità gestivano gestivano il traffico di cocaina. Complicate le indagini. I magrebini utilizzavano nomi in codice per identificare la merce per sviare le intercettazioni. I panetti di droga venivano chiamati giacche e le singole parole avevano significati diversi rendendo i dialoghi incomprensibili. Ma in oltre un anno di indagini i Carabinieri sono riusciti a ricostruire il traffico. Di questa mattina gli arresti, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa del GIP di Modena
Nel video l’intervista a Marcello Robustelli, Comandante provinciale Carabinieri di Parma






































