Sarà l’autopsia ad accertare le cause ed il possibile giorno della morte di Aurora Lagiannella, la donna di 76 anni affetta da demenza senile, scomparsa il 9 dicembre dal parcheggio del Centro Commerciale i Portali. Per ora rimane un mistero come la donna sia potuta arrivare nel luogo del ritrovamento del corpo senza essere vista
Come ha fatto Aurora Lagianella a raggiungere quel luogo a fianco della ferrovia tutt’altro che isolato su via Paolucci, senza essere vista? La donna anziché essere arrivata autonomamente e morta per cause naturali o per il freddo in quel luogo dove è stata trovata, come i primi accertamenti sembrerebbero confermare, potrebbe essere stata portata? E da chi? Un quesito inquietante che potrebbe presto trovare una risposta scientifica e definitiva dall’autopsia che nelle prossime ore accerterà cause e soprattutto periodo della morte. Ma non solo. A ricostruire e ad accertare cosa è realmente successo in quei tre chilometri che dividono il parcheggio del centro commerciale I portali, dove il 9 dicembre scorso la donna è scomparsa a dal quale sono scattate le ricerche proseguite per settimane, potrebbero esserci le telecamere pubbliche di videosorveglianza con visione a 360 gradi, ben 12 quelle contiamo ripercorrendo quel tratto di strada che diviso da un lato dalla ferroviaria l’anziana avrebbe percorso, e che coprono di fatto l’intero tracciato. Ben 9 quelle costellano il tratto obbligato di strada che la donna avrebbe percorso dal punto dell’avvistamento il giorno stesso della scomparsa, all’altezza di piazzale Natale Bruni, e il luogo in cui è stato ritrovato dopo due mesi. Oltre a quelle della stazione, telecamere presenti all’altezza del Mata, alla rotatoria di con viale monte kosica e montecuccoli, dove in direzione paolucci, dove il passaggio a piedi è obbligato dalla ferrovia da un lato e dell’altro le mura dello stadio e della picscina. In 500 metri incontriamo altri due varchi sempre con visione notturna e globale. Poi dopo altri 100 metri altre telecamere all’altezza del cavalvavia cialdini. Come è possibile che queste telecamere in grado di registrare tutti i passaggi anche notturni non abbiano contribuito ad inviduare gli spostamenti della donna? Siamo circa 300 metri dal luogo del ritrovamento, raggiungibile a piedi solo rimanendo sulla strada ed accessibile attraverso un cancelletto di servizio, aperto anche oggi e che con tutta probabiliità anche l’anziana avrebbe varcato. A pochi metri, in un piccolo avvallamento, si trova il luogo in cui il suo cadavere è stato ritrovato. Ad un passo dalla strada, e diviso dalla ferrovia da un grande fossato, insuperabile, come la barriera della strada, da chiunque tanto più da una anziana signora.