Consumo di suolo e cementificazione in costante aumento nel nostro territorio. A confermare questa tendenza sono i dati del rapporto ISPRA. Dopo MoBastaCemento, nei giorni scorsi a lanciare l’allarme è stato anche Articolo1 MDP
I numeri parlano chiaro: il consumo di suolo è in costante aumento negli ultimi anni. A smentire le politiche di Piazza Grande sulle scelte urbanistiche e sulla cementificazione del suolo, sono i dati del rapporto 2018 di ISPRA – l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – che mostrano una evidente criticità, sia in merito al consumo di suolo nelle zone periferiche e a bassa densità di popolazione, che per l’avanzare di fenomeni quali la densificazione e la decentralizzazione urbana. Tra il 2016 e il 2017 nella nostra provincia si è registrato un aumento di consumo di suolo dello 0,19%, e nella sola Modena città dello 0,11%. Se invece si amplia lo sguardo agli ultimi 5 anni, i numeri crescono fino a raggiungere il +0,89% per il territorio provinciale, e a +0,59% per quello cittadino. Soltanto lo scorso anno, la nostra provincia ha visto diventare artificiali più di 31 mila ettari di suolo, collocandosi al terzo posto in regione proprio per cementificazione. Di qui, i ripetuti allarmi lanciati dal comitato MobastaCemento che ha messo la lotta per la conservazione del suolo vergine in cima ai consigli per il sindaco che verrà. Articolo1 MDP Modena, che ha diffuso gli ultimi dati Ispra, usa toni ottimisti, ma sostiene la ferma necessità di ridurre sensibilmente l’uso di suolo per raggiungere l’obiettivo del saldo zero.
Nel servizio l’intervista a Vincenzo Walter Stella, Capogruppo Articolo1 MDP Modena






































