Era affiliato al clan dei Casalesi e compiva per loro estorsioni, in Italia e all’estero ai danni di imprenditori. Un muratore di Soliera è stato tratto in arresto all’alba di questa mattina dai Carabinieri di Modena nell’ambito di un’operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Trieste

Compiva estorsioni pianificate, in Italia e in Croazia, per conto dei Casalesi in danno di imprenditori e professionisti. Si tratta del muratore di Soliera Luciano Cardone, originario di Torre del Greco tratto in arresto nell’ambito dell’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia di Trieste, dai Carabinieri del comando provinciale di Modena che lo hanno raggiunto all’alba presso la sua abitazione. L’uomo, di 37 anni, affiliato al clan camorristico e al servizio del boss Fabio Gaiatto, sembra non aver compiuto questo tipo di reati nel nostro territorio, ma lo avrebbe fatto in altre regioni italiane e all’estero. Nello specifico oltre a proteggere la figura del capoclan, si occupava di incarichi per il recupero crediti presso svariati imprenditori. Da questa mattina la Dia di Trieste, con l’ausilio della Dia di Napoli, di Milano, di Padova e Bologna, ha dato il via a 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere oltre che di svariate perquisizioni domiciliari in tutta Italia. Complessivamente le persone indagate sono 13 e tutte dovranno rispondere a vario titolo di estorsioni commesse in Croazia e pianificate in Italia. I delitti si consumavano attraverso minacce e intimidazioni, e perciò con metodo mafioso, ed erano finalizzate a favorire gli interessi del clan camorristico dei casalesi.  L’attività operativa ha visto l’impiego di oltre un centinaio di unità, nonché l’utilizzo di sofisticati strumenti di ricerca e localizzazione. Numerosi gli episodi estorsivi emersi che non solo hanno evidenziato la determinazione a delinquere degli arrestati ma anche i consistenti interessi economici in gioco, pari a un giro di affari di decine di milioni di euro