La delocalizzazione o la chiusura delle sale slot che si trovano a meno di 500 metri da luoghi sensibili, ha sollevato le critiche di Confindustria regionale secondo cui il provvedimento darebbe spazio alla criminalità organizzate e inciderebbe in maniera negativa sui posti di lavoro. La replica dell’Assessore comunale Bosi che conferma la linea del comune e della regione

‘Ancora una volta le normative delle istituzioni locali, quali la distanza minima dei luoghi sensibili della sale slot, portano all’espulsione del gioco legale rafforzando quello illegale in mano alla criminalita’ organizzata’. Un intervento duro quello di Confindustria Emilia-Romagna intervenuta nel merito della legge regionale contro la ludopatia, già applicata di fatto dal Comune di Modena, che impone alle sale slot e agli esercizi che gestiscono direttamente le cosiddette ‘macchinette’, di chiudere o delocalizzare, entro un periodo di 6 mesi, prorogabili di 6, nel caso in cui si trovino ad una distanza non superiore ai 500 metri da luoghi sensibili (scuole, chiese, per esempio). Sulla base di queste indicazioni il Comune di Modena aveva già stilato la scorsa primavera l’elenco degli sale attive obbligate a delocalizzare o chiudere. Circa 24 su 29 le sale dedicate al gioco d’azzardo sul territorio comunale che dovrebbero chiudere i battenti e delocalizzare. Qui per confindustria ci sarebbe il problema della mancanza di spazi in cui delocalizzare che obbligherebbe di fatto le aziende a chiudere con ripercussioni negative sull’occupazione, e sul rischio di lasciare spazio alla criminalità organizzata che gestisce il gioco d’azzardo al di fuori della legalità. Rilievi respinti dall’Assessore comunale Bosi che difende e riafferma applicandoli i principi della legge regionale per mediare tra le esigenza delle imprese e la tutela della salute pubblica. Sarebbero poco più di un centinaio gli occupati oggi nelle sale dedicate esplicitamente al gioco d’azzardo che devono delocalizzare, ma per il comune gli spazi ci sono, basta pensare alle aree oltre l’anello delle tangenziali

Intervista ad Andrea Bosi, Assessore alla legalità Comune di Modena