La Quadrifoglio spa si salva dal fallimento pagando il 21% dei propri debiti e nella gestione dell’Ex Manifattura Tabacchi Cassa Depositi e Prestiti diventa l’unico azionista. Questa la sintesi arrivata dal Tribunale di Roma con l’omologa della richiesta di concordato, che permetterà al complesso di ripartire con la riqualificazione

Un altro passo è stato fatto verso la ripresa dei lavori per riqualificare il complesso dell’ex Manifattura Tabacchi. È arrivata l’omologa della richiesta di concordato pieno liquidatorio da parte del Tribunale di Roma e la Quadrifoglio Modena Spa dovrà saldare i propri debiti nella misura del 21%, solo un quinto dei 60 milioni di euro di rosso cumulati dalla società. La proposta ha ricevuto il via libera dai creditori, ovvero un lungo elenco di soggetti tra cui banche e cooperative edili che a vario titolo hanno finanziato e in parte realizzato la maxi riqualificazione del complesso. Riqualificazione che, com’è noto, è stata interrotta nel 2014 proprio per via dei crescenti problemi finanziari che hanno portato la Quadrifoglio spa sull’orlo del fallimento. La chiusura del concordato attraverso l’omologa completa ora il cerchio di una vicenda in bilico da due anni e sancisce il subentro, come azionista unico, della Cassa Depositi e Prestiti, ente che già l’anno passato era subentrato aggiudicandosi il complesso per 28 milioni, rilevando il 50% in mano alla Quadrifoglio, che ora dovrà pagare quel 21% di debiti entro il 15 gennaio 2019. Risolti in questo modo i problemi della società, ora i circa 70 spazi ancora vuoti all’interno del complesso dell’Ex Manifattura potranno tornare in vendita a seguito di lavori di rifinitura e completamento che la stessa Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato a inizio 2019.