46 imputati, 40 condanne definitive, tra queste anche quelle a carico di cittadini modenesi come Giulio Gerrini, Paolo Pelaggi, Marco Gibertini e Antonio Frizzale. Dopo la sentenza arrivata nell’ambito del processo Aemilia, questa mattina sono scattati gli arresti
Sono stati eseguiti questa mattina dal Carabinieri del comando provinciale di Modena gli ordini di custodia cautelare per i modenesi condannati nel processo Aemilia. Tra questi Giulio Gerrini, ex responsabile dell’Ufficio Lavori pubblici del comune di Finale Emilia, Marco Gibertini, giornalista residente a Carpi, già agli arresti domiciliari, il primo ad essere portato in Caserma scortato dai militari. Poi Paolo Pelaggi sua Barbara Nigro, entrambi di Formigine, Antonio Frizzale, benzinaio di Spilamberto: nomi che compaiono nell’elenco dei condannati in via definitiva dalla Corte di Cassazione nell’ambito dell’inchiesta contro la ‘Ndrangheta più grande e più importante di tutto il nord Italia che ha visto l’aula bunker del tribunale di Reggio Emilia. Qui sono arrivate le sentenze per i 46 imputati giudicati con rito abbreviato e questa mattina i condannati in via definitiva sono stati raggiunti dai Carabinieri. Respinti i loro ricorsi, la Suprema Corte ha condannato Giulio Gerrini a 2 anni e 4 mesi di carcere per abuso d’ufficio, Paolo Pelaggi a 1 anno e 6 mesi per frode fiscale, la segretaria Barbara Nigro a 1 anno e 8 mesi per favoreggiamento di stampo mafioso e Antonio Frizzale a 3 anni e 4 mesi con l’accusa di aver indicato ai Sarcone una vittima di estorsioni. Sono state in totale 40 le condanne confermate, è stata ridotta la pena a due imputati e disposto un nuovo processo per quattro di loro. Una sentenza che certifica gli affari della cosca Grande-Aracri di Cutro, insediata nella provincia di Reggio Emilia nei territori vicini, Modena compresa con i cantieri della bassa della ricostruzione post terremoto terra di conquista con il coinvolgimento di imprenditori locali. Ancora si attende la sentenza per gli imputati che avevano scelto il rito ordinario. Tra loro, figurano altri nomi di modenesi, come la famiglia Bianchini e l’imprenditore Gino Gibertini.






































